Project Description
SALA DEL TRONO
Cosa troverai nella sala
La Sala del trono è la stanza più grande del piano nobile di Palazzo Rospigliosi. Storicamente era la sala che serviva per i ricevimenti e le grandi accoglienze.
Durante la residenza dei principi Colonna uno degli eventi più importanti fu la Revisione della Vulgata della Bibbia Sistina del 1591 e l’epigrafe in marmo, presente nel salone, narra la vicenda e i partecipanti.
È suddivisa in sezioni tematiche scandite dalla successione delle teche e dei giocattoli esposti.
Giochi didattici
Nella vetrina delle Drogherie emerge l’importante funzione didattica ed educativa del gioco, inteso non solo come momento di svago ma di crescita.
Nelle fedeli riproduzioni di scenari di vita quotidiana o nelle “scatole gioco”, il bambino può rivivere attraverso il sussidio di questi oggetti, il mondo, spesso inaccessibile, degli adulti.
Giochi di guerra
I giochi di guerra e i soldatini hanno una cosa in comune con le bambole: se ne sono trovati alcuni realizzati migliaia di anni fa, ci si è sempre giocato. Nelle vetrine sulla sinistra, lungo la parete, sono contenuti soldatini, fortificazioni e veicoli militari di varie epoche e ambientazioni.
Giochi di strada
L’espositore centrale racchiude diverse sezioni di giochi risalenti all’artigianato; custodisce pezzi di rara bellezza a partire dal 1850.
Troviamo la sezione inerente i giochi di strada: le trottole in latta litografata, vari tipi di birilli (dal quale deriva poi il gioco del Bowling), il cerchio e il bastone, i tamburelli, il cerchio con i bastoncini, le corde, in croquet da viaggio, la ruzzola (gioco italiano di antiche origini), i monopattini, il carrettone e i tricicli.
Giochi da tavolo
Due le vetrine dedicate ai giochi da tavolo.
Al contrario del gioco libero e di immaginazione, un gioco da tavolo si basa su un preciso insieme di regole arbitrarie, predefinite e accettate da tutti i giocatori. Le regole determinano il modo in cui devono essere usati i componenti del gioco e stabiliscono chi e a quali condizioni è il vincitore.
Il gioco del calcio (Ventura, anni’40) è composto da elementi che rappresentano i calciatori; figurine in metallo che scattano in avanti per colpire la pallina agendo sulle leve dalla propria parte del campo. Importanti da ricordare sono: il Totopoli (1960), Le Jeu de course de chevaux (1930), il Lascia o Raddoppia (anni‘60) e il Calcio tombola (anni’50).
Sezione Giapponese
Le Kokeshi sono un tipo di bambola tradizionale giapponese, originarie della regione di Tōhoku. Realizzate manualmente in legno, hanno un busto semplice cilindrico e una larga testa sferica, con poche linee stilizzate a definire i caratteri del viso. Una caratteristica delle bambole Kokeshi è la mancanza di braccia e gambe. Oltre a ornare le case giapponesi, sono ritenute di buon auspicio contro la cattiva sorte e considerate un raffinato oggetto da collezione da regalare a persone molto speciali.
Okiagari-koboshi (“piccolo monaco rotondetto” o “piccolo monaco sempre-in-piedi”) è una bambola tradizionale giapponese. Questo giocattolo è fatto di cartapesta ed in modo che, se viene colpito per farlo ribaltare, il suo peso lo riporta sempre in piedi. Okiagari-koboshi è considerato un portafortuna, un simbolo di perseveranza e di capacità di resistere alle avversità proprio come la popolazione giapponese piagata dallo Tusunami nel 2011.
Il circo
Il circo e i parchi dei divertimenti sono da moltissimo tempo una grande attrazione per i bambini di tutto il mondo.
La vetrina dedicata contiene dei pezzi importanti: la Box rossa contenente 47 protagonisti circensi di fabbricazione francese (CBG Paris dei primi del ‘900), diversi automi sonori della Schuco riproducenti personaggi circensi, mezzi di trasporto circense (Corgi Major Toys).
Le bambole
Sezione dedicata alle Bambole di ogni epoca.
Esse rappresentano un gioco antico quanto la civiltà; la storia delle bambole si snoda parallelamente a quella dei suoi materiali: legno, stoffa, cartapesta, cera, porcellana e infine celluloide e plastica, mentre sempre più complessa e raffinata si fa la dotazione degli accessori: mobili, ventagli, borse, servizi di piatti e tazzine: pezzi unici anch’essi creati dalle mani sempre più sapienti di grandi artigiani.
Giochi a cascata
Nella vetrina dei giochi a cascata possiamo ammirare splendidi esempi di giochi di biliardino e di giochi a percorso e/o a cascata.
I materiali, nei quali questi antenati dei flipper sono realizzati, sono i più diversi e testimoniano le rispettive epoche e tecniche di costruzione. La biglia d’acciaio lanciata verso la parte alta del giocattolo con le mani, una molla o una catapulta, ricade verso il basso a causa del proprio peso.
Il punteggio realizzato con ogni lancio dipende dal valore scritto in corrispondenza dell’ostacolo o della buca dove la biglia si ferma o va a cadere.
Gli automi
Nelle vetrine seguenti ci sono dei giocattoli riproducenti Musica e Spettacolo, molti dei quali sono automatici.
Caratteristici degli anni ’20 sono: “L’orchestra dei topolini“ della Marx Merrymarkers Louis Marxs&CO NY del 1929, il duo Spic and Span e il carretto con il carrettiere e il cane. Due altre particolari esposizioni sono date dal Clown con orchestra a pedali de 1912 e dall’automa musicale della natività con 3 porta candele e 4 angeli degli anni ’40, entrambi di produzione tedesca.
Tutti questi giocattoli sono degli Automi, dal greco antico automatos, ovvero degli oggetti in grado di muoversi da soli dopo l’attivazione di un meccanismo, di solito a carica.
Le giostre
Proseguendo troviamo una esposizione di giostre.
Il giocattolo che riproduce la ruota panoramica Riesenrad, collocata al Prater di Vienna, è stato fabbricato nel 1910 e ci si gioca azionando la manovella rossa. Le altre giostre sono invece degliautomi musicali, dei caroselli, riproducenti diverse animazioni: dai cavalli ai dirigibili.
I mestieri
I giocattoli nella vetrina dei Mestieri rappresentano artigiani al lavoro.
C’è un fabbro con la sua incudine, su cui picchia ritmicamente con un pesante maglio di ferro; dietro di lui una coppia di taglialegna con il grembiule verde, c’è poi un arrotino con la mola, un falegname col grembiule marrone che taglia un ciocco su una sega circolare e un calzolaio con l’incudine a forma di scarpa rovesciata.
C’è perfino un mulino con una piccola pompa: l’acqua raccolta dalla vaschetta di metallo risaliva dentro il piccolo edificio e, cadendo dal condotto che sbuca in altro nella parte posteriore, faceva girare veramente la ruota a pale.
Il gioco del Croquet
Sotto la scala c’è la riproduzione del Gioco del Croquet, custodita in una cassetta di legno, decorata con fiori dipinti; sul cui coperchio è affissa un’illustrazione, datata 1865, con le regole del gioco.
Il croquet è uno sport per cui non è importante la prestanza fisica, è adatto a qualsiasi età. Lo scopo del gioco è quello di far percorrere alle proprie palle il percorso tracciato sul campo da una serie di archetti.
Poiché vi sono regolamenti diversi a seconda dei Paesi, negli incontri internazionali si adottano le regole della World Croquet Federation. Il Croquet deriva dall’antico gioco della “Pallamaglio” nato in Italia nel XIV secolo.