PALAZZO ROSPIGLIOSI
Dimora storica del Lazio, sede del Museo del Giocattolo e della Biblioteca Comunale di Zagarolo
SERVIZI DI PALAZZO ROSPIGLIOSI
Le sale di Palazzo Rospigliosi possono essere concesse in uso per lo svolgimento di conferenze, incontri, assemblee, mostre temporanee, concerti, matrimoni e altre attività compatibili.
La richiesta di utilizzo della sala prevista dovrà pervenire alla Segreteria di Palazzo Rospigliosi almeno trenta giorni prima della data prevista per la manifestazione.
Eventuali disdette o cambi di data dovranno essere comunicate alla Segreteria almeno una settimana prima della data presunta della manifestazione e saranno subordinate ad accettazione da parte della Segreteria stessa.
LE SALE POSSONO ESSERE AFFITTATE PER:
MATRIMONI
CONCERTI
FESTE PRIVATE
CONFERENZE
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ROSPIGLIOSI
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Palazzo Rospigliosi
Piazza dell’Indipendenza 6
00039 Zagarolo (Roma)Segreteria: +39 06 95769401
Mail: info@istituzionepalazzorospigliosi.it
BIBLIOTECA COMUNALE
“Giovanni Coletti”
Attualmente sita al piano terra dell’ala Est di Palazzo Rospigliosi, la biblioteca Comunale di Zagarolo possiede un patrimonio di circa 15.000 documenti ed è strutturata in 4 diverse sale, compresa una sala lettura con circa 20 posti.
La Biblioteca fa parte del Sistema Bibliotecario Prenestino, gestione associata della Comunità Montana dei Castelli Romani e Prenestini.
Palazzo Rospigliosi
Piazza dell’Indipendenza 6
00039 Zagarolo (Roma)- Tel: +39 06 95769310
biblioteca@comunedizagarolo.it
- Orari di Apertura:
Lunedì 9.00 – 13.00
Martedì 9.00 – 13.00 / 15.00 – 19.00
Mercoledì 9.00 – 13.00
Giovedì 9.00 – 13.00 / 15.00 – 19.00
Venerdì 9.00 – 13.00 / 15.00 – 19.00
Sabato e Domenica CHIUSO
Caratteristiche della struttura
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La costruzione è articolata su due piani e comprende tuttora, anche se ridotto nelle dimensioni, un giardino pensile.
Le decorazioni degli interni risalgono a progetti iconografici differenti e testimoniano il mutare del gusto e l’avvicendarsi nel tempo dei diversi proprietari.
Risalgono ai Colonna tutte le volte del piano terra, commissionate da Marzio nei primi anni del Seicento. Sono realizzate ad affresco e presentano decorazioni a grottesca, figure allegoriche e simboli araldici della famiglia quali lo stemma o parte di esso, come la colonna sorretta da putti o da sirene bicaudate. Le attribuzioni correnti indicano Orazio Zecca da Montefortino e Domenico Fetti tra gli autori.
Sempre per volontà dei Colonna, a ricordo degli eventi che coinvolsero la famiglia, furono affrescate l’Atrio della Bibbia Sistina, al pian terreno, e la sala della battaglia di Lepanto, al piano nobile. Quest’ultima opera, voluta da Pompeo Colonna a memoria della propria impresa come comandante della flotta pontificia, oltre alle scene della battaglia contiene, all’interno di un fregio, raffigurazioni mitologiche, virtù e scene di caccia. La paternità degli affreschi è controversa: prima attribuita ad Antonio Tempesta e Bernardino Cesari, poi a Giovanni Bianchi detto il Bertone. Documenti d’archivio attestano, infatti, che egli lavorò per la famiglia tra il 1572 e il 1573. I pavimenti e il soffitto ligneo dipinto di questa sala sono originali.
A testimonianza del passaggio nella residenza di Ludovico Ludovisi, resta la cappella privata, collocata all’interno degli appartamenti al piano nobile. Questo ambiente, su richiesta dello stesso cardinal nipote di papa Gregorio XIII, fu realizzata nel 1630 con la volta decorata a monocromi una cornice in stucco e lo stemma Ludovisi con fondo rosso e bande diagonali dorate.
Caratteristiche del gusto dei Rospigliosi sono gli sfondati prospettici: questi paesaggi d’invenzione ambientati tra i finti portici con colonne doriche, sono realizzati a tempera sulle pareti di alcune stanze al piano terra.
Identificativo della dinastia Rospigliosi Pallavicini è lo stemma merlato con rombi, dipinto sulla volta della sala II al piano terra, sovrapposto a quello dei Colonna.
Inoltre alla prima metà del Settecento risale l’Alcova, voluta dai Rospigliosi come ambiente privato e situata al piano nobile. Gli elementi distintivi del piccolo ambiente sono gli stucchi sulla volta e gli affreschi di Annibale Rotati.
Purtroppo sono andati perduti il salottino cinese che era sito al piano nobile e la grande galleria che nel XIX secolo è stata abbassata e suddivisa in tre ambienti. Infine nella camera da letto gli affreschi sono stati coperti dalla vernice e perciò non più visibili.
L’acquisto dei Rospigliosi nel 1600
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I Rospigliosi entrarono in possesso del fabbricato il 26 Giugno 1670, quando un loro congiunto, Giovan Battista, acquistò dai Ludovisi il Ducato di Zagarolo per ben 885.000 scudi. I Ludovisi, a loro volta, avevano ottenuto il Ducato nel 1622, quando il Cardinal Ludovico Ludovisi lo comprò da Pier Francesco Colonna per 860.000 scudi. La famiglia Colonna possedeva i territori di Zagarolo fin dall’anno 1000, ma solo nel 1569 l’insieme di essi fu riconosciuto da Papa San Pio V come feudo di Vittoria Colonna, moglie di Camillo e madre di Pompeo.
Nel 1571 per celebrare la vittoria ottenuta a Lepanto contro i Turchi, Pompeo Colonna avviò i lavori che trasformarono la preesistente fortezza medievale in palazzo ducale.
L’abitazione dei Duchi di Zagarolo fu testimone di eventi di grande rilevanza storica. Nel 1585 pernottò al suo interno Papa Sisto V, giunto nel feudo dei Colonna per assistere ai lavori dell’Acquedotto Felice. Nel 1591 ospitò la riunione di un gruppo di teologi che supervisionarono una riedizione della Vulgata. Ricordiamo tra i membri del collegio Marcantonio I Colonna e San Roberto Bellarmino.
Nel 1606 trovò rifugio nel palazzo Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, diretto verso Napoli per evitare una condanna emessa nei suoi confronti durante il suo inquieto soggiorno romano. Qui l’artista dipinse per Marzio Colonna la Cena in Emmaus e la Maddalena Penitente.
La dimora fu ampliata dal Cardinal Ludovisi che provvide ad allestire nel piano nobile le gallerie destinate ad accogliere le sue collezioni. Altre modifiche furono volute dai Rospigliosi Pallavacini che commissionarono ulteriori decorazioni per gli interni.
Durante il periodo di proprietà dei Rospigliosi tra gli altri, visitarono l’edificio Carlo III di Borbone e il poeta Vittorio Alfieri.
Nel 1773 la struttura subì dei danni a causa di un terremoto che distrusse il torrione medievale.
Storia Moderna: dal 1800 ai giorni nostri
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Dal 1850 al 1900 Palazzo Rospigliosi ospita l’Ordine della Divina Provvidenza, convento di suore fondato da Suor Maria Elena Bettini.
Successivamente nelle sale del Palazzo fu istituito il Municipio dopo il terremoto del 1915.
Il Piano Nobile fu ceduto ad un collegio di Padri Greci e poi di Padri Giuseppini. Seguì l’installazione della sede del Partito dell’Opera Balilla, della Milizia e del Cinema Verdi gestito dall’Opera Nazionale del Dopolavoro.
Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale vide ulteriori trasformazioni a seconda dell’utilizzo: gli affreschi furono coperti o addirittura distrutti per accogliere la fabbrica di paracadute e di gommoni e per ospitare l’ospedale militare nel quale vennero ricoverati i soldati provenienti dal fronte di Cassino e Anzio, fino all’arrivo degli sfollati che consumarono i pavimenti marmorei accendendo i fuochi a terra. Tra il 1931 e il 1932 il palazzo ducale fu spogliato di tutti gli arredi mobili.
Dopo un primo e parziale restauro negli anni ’50, la principessa Elvina Pallavicini, ultima proprietaria dei discendenti Rospigliosi, vendette il Palazzo al Comune di Zagarolo nel 1979.
Il 2 febbraio 2003 iniziò il restauro dell’ala est dello stabile, che nel 2005 diventa sede del Museo del Giocattolo di Zagarolo. I lavori, diretti dall’architetto Roberto Pinci, ideatore anche dell’allestimento museale, interessarono dal 2004 anche l’ala ovest della costruzione, che dal 2019 ospita una delle 9 sedi regionali di Lazio Innova.